L’importanza della formazione artistica – YORICK

La proposta dell’accademia YORICK – OFFICINE TEATRALI si rivolge a un pubblico di amatori del mondo della recitazione.
Yorick raggruppa un collettivo con alle spalle un’attività (in essere o pregressa) all’interno di compagnie teatrali non professionistiche o attivo nella partecipazione a corsi di recitazione teatrale.

L’accademia è rivolta a tutti coloro che desiderano beneficiare di una formazione medio/avanzata, inedita rispetto all’attuale panorama didattico del Veneto.

Il programma biennale della scuola intende, infatti, formare figure di attori professionali, non professionisti. L’obiettivo mira a ottimizzare il livello artistico su standard qualitativi elevati: sarà fondamentale perfezionare il proprio talento e gli strumenti espressivi alla base della performance teatrale (parola, corpo, voce), acquisendo un metodo consapevole, naturalezza e libertà interiore.

In particolare, nel corso di Recitazione e Interpretazione, gestito dal docente Vittorio Attene, l’obiettivo di fondo è quello di formare attori. Questi ultimi una volta in scena, non devono essere imitatori, né istintuali. Gli attori devono essere psicologicamente presenti e pensanti in modo affine alle emozioni e alle intenzioni del personaggio che incarnano.

In questa direzione, la focalizzazione iniziale del modulo, è rivolta alla parola all’interno del testo teatrale.
Elemento basilare del primo anno accademico sono la resa recitativa della parola (dizione, respirazione ecc.) e le regole classiche dello “stare in scena” (scansione dei tempi, postura, gestione dello spazio, uso dello sguardo, relazioni ecc.).

Nel corso del secondo anno, invece, ci si concentrerà gradualmente sui diversi ambiti di sperimentazione teatrale.

Per improntare la didattica alle specifiche caratteristiche e alle esigenze degli allievi, in aula vengono proposte attività ed esercitazioni attinenti.
Durante il primo anno accademico verranno presentate varie tecniche recitative: in primis, il metodo Stanislavskij, l’attore e regista russo (1863-1938), pioniere nel delineare su solide basi teoriche il lavoro dell’attore in chiave moderna. In secondo luogo, verranno proposte le successive elaborazioni di questo, attuate soprattutto negli Stati Uniti, dove il metodo ebbe grande risonanza e fu adottato da importanti scuole di teatro, prima fra tutte, dal celebre Actors Studio di New York.

Un aspetto “cruciale”, su cui il docente punta molto, è il raggiungimento della resa in scena delle emozioni: devono risultare più naturali ed efficaci possibile.
Altro elemento importante è il raggiungimento della credibilità agli occhi degli spettatori.
Quest’ultimo tema viene affrontato da prospettive e con strumenti differenti:

– in base ai principi di riviviscenza e personificazione di Stanislavskji, enfatizzando la trasposizione dei sentimenti e emozioni dell’attore, in quelli del personaggio.

– secondo la tecnica dell’americano Sanford Meisner (1905-1997): elementi chiave sono il lavoro sul concetto di immaginazione e l’utilizzo di tecniche respiratorie.
Il primo concentra la capacità di immedesimarsi totale del singolo nella parte e nelle circostanze immaginarie del personaggio, a prescindere dall’esperienza personale.
Il secondo vede protagonisti i codici di attivazione delle differenti emozioni.

– attraverso la concentrazione sull’impulso e l’azione fisica da esso derivante, secondo l‘impostazione metodologica del polacco Jerzy Grotowski (1933-1999). La poliedricità dell’approccio didattico è frutto della lunga esperienza nella pratica e nell’insegnamento della recitazione teatrale e cinematografica da parte del docente di Recitazione e Interpretazione, Vittorio Attene.

Completano lo staff dei docenti:

– Marta Frison (Vocalità e Dizione), cantante e musicista esperta di canto, canto corale, musical e teoria musicale.

– Giuseppe Savio (Movimento ed Espressione Corporea), attore diplomato alla «Bottega Teatrale» di Vittorio Gassman, con vasta esperienza di recitazione e insegnamento in Italia e all’estero.