Spettacoli a Padova

 

LUCREZIA BORGIA di G. Donizetti

 Sarà Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti ad aprire il 20 settembre la Stagione Lirica 2013 di Padova. L’opera in un prologo e due atti, venne composta tra l’ottobre e il dicembre del 1833, su libretto di Felice Romani, tratto dall’omonima tragedia di Victor Hugo (1833). Lucrezia Borgia, prima assoluta per il pubblico padovano, sarà interpretata da un cast di giovani talenti. Due le cantanti al debutto: il soprano trevigiano Francesca Dotto, nel ruolo di Lucrezia Borgia, e il mezzosoprano Teresa Iervolino, nel ruolo di Maffio Orsini.

La regia è affidata a Giulio Ciabatti che ha diretto recentemente a Padova L’Elisir d’Amore sempre di G. Donizetti, per la “Lirica sotto le stelle”.

32° Festival Nazionale Teatro per Ragazzi “G. Calendoli”

 Si aprirà il 29 settembre la 32esima edizione del Festival di Teatro Ragazzi più antico d’Italia al Piccolo Teatro Don Bosco di Padova. L’apertura sarà dedicata a “Secondo Pinocchio” dei Burambò di Foggia, un bellissimo spettacolo di burattini, pupazzi e attore, vincitore del premio Eolo Awards come migliore spettacolo di teatro di figura 2012.

L’edizione 2013 del Festival Nazionale Teatro per i Ragazzi “G. Calendoli” non deluderà le aspettative e un programma ricco di eventi animerà la vita culturale cittadina nel prossimo autunno e porterà in città artisti provenienti da tutta Italia.

Corso di teatro annuale II livello

spettacolo

 

Il corso annuale Fantalica 2014 metterà alla prova gli allievi con un testo estremamente provocatorio e si testerà la capacità degli allievi non in una ma in più repliche, al fine di misurarsi, seppure in minima parte, con quello che è il lavoro degli attori, ovvero replicare per più giorni consecutivi, e mantenere lo stesso rendimento, se non migliorare le proprie prestazioni attoriali.

Il teatro è provocazione. Il teatro è politico. Il teatro deve dire qualcosa altrimenti non è teatro. Ecco perché quest’anno si è scelto di confrontarsi con due autori di due epoche e geografie totalmente diverse se non opposte. Ovvero il maestro della commedia greca classica: Aristofane, e uno dei più grandi autori del novecento del nord europa: Henrick Ibsen. Cosa hanno i due autori in comune? Forse non l’ironia ma sicuramente la grande capacità di essere osservatori e critici della società che li circonda e riportarla attraverso la propria sensibilità dentro la scrittura teatrale. Entrambi attraverso le loro parole hanno creato eventi di dicussione che se non hanno cambiato il mondo lo hanno almeno arricchito con inediti punti di vista.

Nelle diverse fasi di studio affronteremo l’analisi di alcuni brani tratti dalle opere sia di Ibsen che di Aristofane e le metteremo in scena, il naturalismo norvegese e la irriverente commedia classica a confronto sino ad arrivare a una scelta, o una sintesi, che sarà lo spettacolo di fine anno.

Non cambieremo il mondo forse ma ne rideremo e ci rifletteremo insieme!